sabato 9 gennaio 2010

VENTO

Vento ad oltre 120 Km. orari...
danni ovunque nel salento....
gli alberi di viale stazione (che, a parer di Sindaco ed esperti, già cadevano da soli)
hanno retto anche 'stavolta ?

"SALVIAMO QUESTO MERAVIGLIOSO MONUMENTO DELLA NATURA"

[08/01/2010] da Lecce Prima.it
“Percorrendo l’ultimo rettilineo che da Veglie conduce a Porto Cesareo, dopo circa 2 chilometri, sulla sinistra, si estende quel che resta di un oliveto millenario con alberi che sembrano modellati dalla mano di un artista. Uno in particolare ha attirato la mia attenzione perché mi ha ricordato la figura del mitico sacerdote troiano Laocoonte strangolato dai serpenti inviati da Minerva. Ho fotografato per la prima volta l’albero nel 2007 e, all’epoca, non ha colto particolari problemi di stabilità che però evidentemente c’erano se oggi a due anni di distanza l’albero ha ceduto a una tempesta di vento o a qualche fattore interno di debolezza o alle due cause congiunte”.
“Ritengo, comunque, che qualche intervento di sostegno (come si vede in tanti oliveti) possa ancora salvare questo monumento della natura. Invio come allegati alcune fotografie che diranno molto più delle mie parole”. Le foto sono di Francesco Petrucci. E noi accogliamo in pieno la sua richiesta: salviamo questo patriarca della terra. Gli ulivi sono tra i simboli più rappresentativi del Salento.

sabato 26 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

Maltrattamenti ad animali

Matino:
decine di cani avvelenati
nell'indifferenza dei politici e di ogni responsabile...
Taviano:
centinaia di cuccioli abbandonati nell'indifferenza del Sindaco che DOVREBBE prendersene cura tramite apposite strutture.
Questi cuccioli sono destinati a morte certa
poichè le persone che li ritrovano
di fronte al diniego dei responsabili (generalemente) li riabbandonano al loro destino.

Prima o poi la GIUSTIZIA renderà "merito" a queste persone INDIFFERENTI ?!

sabato 19 dicembre 2009

MANIFESTO CONTRO IL SINDACO

Un manifesto con accuse
da considerarsi certamente pesanti CONTRO il SINDACO e l'attuale amministrazione Tavianese
fatto affiggere dall'artista ANTONIO GARZIA
che si ritiene "maltrattato e boicottato".

Altri manifesti della Gial Plast ...sempre contro l'operato di Sindaco ed amministrazione.

cosa c'è in giro ?

Guardo le tv locali e sento parlare unicamente di "Pupi di cartapesta", di presepi, di alberi di Natale, di Babbi Natali che (a spese nostre) visitano scuole e quartieri.
Idem sui giornali locali... con l'elenco di tante feste, ovunque.
Della crisi non ne parla nessuno.
Dei genitori licenziati e costretti a casa non ne parla nessuno.
Della sporcizia e dell'inquinamento ovunque
non ne parla nessuno.
I politici hanno monopolizzato l'informazione e "abbagliano"
la gente con feste e lucine.
Nessuno che si impegni a "progettare" lavoro, sviluppo, progresso equilibrato.
Nessuno che sa come sfuggire a questa crisi sempre più drammatica,
e tutti (nostri amministratori compresi) che parlano soltanto di feste e di sciocchezze.
AUGURI.

venerdì 11 dicembre 2009

Puglia: Muoiono sette capodogli spiaggiati

Solo in due hanno ripreso il largo. Inutili i soccorsi, rimasti troppo a lungo sulla spiaggia i cetacei non ce l'hanno fatta.
Ora si tratta di analizzare i tessuti e svelare le vere cause della strage

FOGGIA - Nove capodogli si sono spiaggiati ieri notte nei pressi della Foce di Capo Iale-Laguna di Varano una località situata sul litorale pugliese, nel territorio del comune di Peschici. Sette sono morti. Due sono riusciti a riprendere il largo.
La prima segnalazione è stata lanciata ieri pomeriggio dagli uomini della Capitaneria di Porto di Vieste che hanno allertato il Centro Nazionale Studi Cetacei e il servizio Veterinario. Al momento dell'avvistamento quattro dei nove capodogli erano già morti. Ora anche gli ultimi tre, che fino a poco fa giacevano bloccati a venti metri dalla costa.
In giornata, a pattugliare la zona e monitorare la situazione è stata inviata una motovedetta. Diversi soccorritori sono stati indirizzati sul posto. Nonostante le indicazioni contenute nel protocollo internazionale per i grossi cetacei, la procedura di salvataggio ha fallito. L'operazione prevedeva di imbracare ogni animale per poi sollevarlo e trascinarlo delicatamente al largo. Facile a dirsi, difficile a farsi. Per portare a termine un'operazione simile è infatti necessario rimuovere i cumuli di sabbia che bloccano il cetaceo cercando di evitare che il peso dell'animale provochi lo schiacciamento dei polmoni. Per riuscire in quest'impresa, ha spiegato il prof. Nicola Zizzo della facoltà di veterinaria dell'Università di Bari, "ci vorrebbero mezzi enormi, di quelli americani. In Europa non esiste niente di simile".
Nal frattempo, continuano le indagini dell'unità operativa dell'Università di Padova, per prelevare dagli animali dei campioni di tessuto da analizzare per capire quale sia stata la vera causa dello spiaggiamento.
In base alle prime analisi, si tratterebbe di capodogli Physeter macrocephalus e non sembra si tratti di soggetti malati. Varie le ipotesi avanzate sulle cause che hanno portato i 9 capodogli ad arenarsi sul litorale del gargano. Tra le più probabili qualche forma di avvelenamento, un trauma legato all'attività dell'uomo, o quella avanzata dall'associazione animalista Marevivo che si sta occupando della vicenda: i cetacei avrebbero perso l'orientamento finendo sulle spiagge del promotorio pugliese, forse, anche a causa delle mareggiate. "Resta da chiarire quali siano le cause, che non saranno note fino al completamento delle analisi e dell'autopsia" ha spiegato Rosalba Giugni, presidente dell'associazione.
A causare il trauma degli animali potrebbe anche essere stata l'onda d'urto legata agli scavi di un pozzo sottomarino. Ancora niente di certo quindi. Per ora solo qualche deduzione.
Un evento insolito che ha attirato molti curiosi sulla spiaggia. Tuttavia, al contrario di quanto aveva fatto sapere la Capitaneria di porto di Vieste, da una ricerca condotta da Marco Affronte e Leandro A. Stanzani della Fondazione Cetacea onlus di Riccione, sono emersi dati che portano i ricercatori a parlare di "presenza storica del capodoglio nel mare Adriatico".
Si tratterebbe di una cinquantina di avvistamenti in 400 anni di cui molti si riferiscono a casi di spiaggiamento.